Ti presento BLOOM, un workshop di un’ora dedicato a gruppi di lavoro che vogliono liberarsi della sindrome dell’impostore
Un anno e un mese fa l’altro ieri iniziava la mia danza con la sindrome dell’impostore e il lungo lavoro di fioritura che ha interessato la mia e la voce di quasi cento persone.
Una parte importante dei percorsi che ho proposto, e che continuo a proporre, riguarda il momento della condivisione della propria storia con l’impostore. Un momento che all’inizio spaventa chi di rado si apre con persone sconosciute, ma che poi anche le persone più timide riescono ad affrontare, grazie al clima di fiducia che si crea nel gruppo (anche per questo, ogni workshop non è mai registrato).
Ho ascoltato le vostre storie e ho imparato che uno degli ambiti in cui la sindrome dell’impostore più si presenta, e blocca, è quello del posto di lavoro.
Ho studiato, mi sono documentata e alla fine dell’anno ho costruito un workshop che affronta proprio la sindrome dell’impostore negli ambienti e nei gruppi di lavoro. L’ho testato con tre gruppi, un team aziendale, un gruppo di professionisti e professioniste e un gruppo di volontari di un’associazione. Ho lavorato sui feedback negativi, migliorandolo laddove era necessario, e ho festeggiato laddove i feedback positivi hanno messo in luce che quello che ho preparato funziona e, soprattutto, è utile alle persone.
Come funziona questo percorso
Si chiama Bloom e ha l’obiettivo di capire cos’è la sindrome dell’impostore, che parole usa quando ci parla all’orecchio e ci dice che non siamo abbastanza – competenti, con esperienza, preparate ecc. – e come fare per metterla a tacere e iniziare a far fiorire la nostra voce.
Quanto dura e a chi è rivolto
Bloom dura un’ora ed è rivolto a team e a gruppi che lavorano insieme nella stessa azienda, associazione o organizzazione. Utilizzo elementi di sociologia, narrazione ed educazione non formale (sono sociologa e capo scout, non potrei fare diversamente).
Perchè è importante lavorare sulla sindrome dell’impostore in un gruppo di lavoro?
La sindrome dell’impostore è il nemico più silenzioso del successo di un’organizzazione. Perché uno dei modi in cui si manifesta è quello di non far partecipare le persone davvero. Dando retta a quella vocina che dice loro che non sono abbastanza, molte persone preferiscono fare un passo indietro, non condividere la propria idea e non partecipare a quella o quell’altra iniziativa. Senza accorgersi, nessuno di voi, che, dando retta all’impostore, si sta privando il mondo di un contributo meraviglioso.
Ha un costo?
Sì, perché è il frutto di più di un anno di lavoro, ma non ha un costo fisso, perchè è costruito con e per voi, sul vostro gruppo di lavoro, sul vostro contesto e sugli obiettivi che volete raggiungere.
Trovi tutte le informazioni nella mia pagina dedicata ai percorsi.